SURF CULTURE

DALLA SPIAGGIA ALLA PASSERELLA

DALLA SPIAGGIA ALLA PASSERELLA

ll fascino per gli sport da onda rapisce migliaia di persone ogni anno, spingendole a riversarsi sulle spiagge di tutto il mondo per provare le brezza di queste discipline a fior d’acqua. Ciò che contribuisce ad ammaliare gli appassionati però non è solo l’adrenalina trasmessa dalle onde, ma anche il lifestyle che accompagna ogni sport che si pratica sulla cresta dell’onda: il rispetto per la natura e la curiosità per un mondo ignoto e nascosto sono solo alcuni dei temi ricercati dagli appassionati. Questo modo di approcciare la disciplina spesso si trasforma anche in un modo per affrontare le sfide di tutti i giorni, che siano in spiaggia o fra i palazzi di una città. Il fascino ha colpito anche molte persone apparentemente distanti da questo stile di vita, come designer e stilisti, i quali si sono lasciati ispirare dal mondo delle onde per la creazione di grandi collezioni di moda, cavalcando così le migliori passerelle al mondo.

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Louis Vuitton collezione Primavera/Estate 2018

Il 2018 è stato l’anno che ha visto molte maison d’alta moda lasciarsi ispirare dal mondo degli sport da onda per le loro collezioni stagionali, alcuni utilizzando elementi dell’abbigliamento tecnico solitamente indossato dagli sportivi per eseguire le varie discipline acquatiche, altri lasciando che fosse la spiaggia, le palme e la sabbia a dettare i canoni delle collezioni.

La collezione Primavera/Estate 2018 di Louis Vuitton è stata chiamata da molti critici “Surf extravaganza”: un tripudio di stampe floreali, sandali, cappelli da pescatore e sfumature di blu e arancio. A coronare il sogno californiano portato sulla passerella, il direttore artistico dell’epoca ha fatto sfilare modelli e modelle con i capelli bagnati e gli occhiali da sole, come se fossero appena tornati dalla spiaggia.

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 Fenty X Puma - collezione 2018


Per gli amanti di uno stile più aggressivo, la stessa annata ha sfornato un’altra collezione ispirati agli sport da onda: Fenty X Puma. La collaborazione fra i due brand ha prodotto un egregio esempio di come portare la contemporaneità dello sport sulle passerelle: la New York Fashion Week ha visto i modelli sfilare in tute aderenti ispirate ai costumi termici dei surfisti, costumi da donna reminiscenti della classica mise delle bagnine delle spiagge californiane degli anni ‘80 (in stile Baywatch), giacche a vento idrorepellenti, tutto incorniciato in un trionfo di colori al neon e zip in evidenza. A coronare l’unione di moda e sport da onda non potevano mancare tacchi a spillo infradito allacciati alla caviglia tramite il classico strap utilizzato dai surfisti per non perdere la tavola fra le onde del mare.

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Gucci Surf

Se per alcuni brand l’approccio a quest’estetica può sembrare solo un trend da seguire, per altri lo stile di vita da onda ha rappresentato un vero e proprio punto di svolta: è il caso del brand italiano Gucci e del progetto transmediale “Gucci Surf”. Lanciato nel 2020 come parte di Gucci Arcade, il videogame vede il giocatore nei panni di Leonardo Fioravanti, uno dei surfisti italiani più noti all’estero. Unendo intrattenimento, sport e moda, il team Gucci vuole sensibilizzare sul tema della pulizia degli oceani e sulla riduzione dell’uso delle plastiche monouso: nel videogioco il protagonista deve surfare sulle onde raccogliendo la sporcizia che intasa la purezza dei nostri oceani, senza danneggiare le creature marine che li abitano. Un semplice gesto che si riflette anche nelle attività gestionali del brand, che da parecchi anni ormai ha deciso di limitare drasticamente l’utilizzo di plastica nei packaging e negli uffici.

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Gli sport d’acqua hanno ispirato i principali brand di abbigliamento sin dagli anni ‘50: si è passati dalle fantasie a strisce bianche e blu tipiche dei costumi dell’epoca a silhouette colorate e longilinee, fino all’inclusione dei materiali tecnici nel design degli abiti. Se inizialmente l’attività dei designer e direttori artistici era principalmente incentrata sulla ricerca dell’ “effortlessly cool” (riflesso dell’atteggiamento spensierato dei surfer californiani), oggi l’obiettivo è quello di traslare i principi di sostenibilità e rispetto per l’ambiente che gli amanti delle onde hanno messo in pratica sin dagli albori della disciplina.

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